Your Lie In April: un’utile Serie Manga in Psicoterapia
“I fantasmi del mio passato si ripercuotono nella mia quotidianità… ed essere stato abusato quando ero piccolo da mia madre, ora morta, non ha giovato alle cose”.
Scelgo di iniziare così, con questa citazione ricca di significati, l’articolo che questo mese dedico ad un anime, “Your lie in April”. Ho scelto questo anime (che per me sta agli adolescenti come gli albi illustrati stanno ai bambini) perchè parla di amore, dolore, paura della perdita in maniera così diretta e delicata, così vera, che è impossibile conoscerlo e non rimanerne incantati.
Anche questo anime, come “Naruto”, mi è stato introdotto da Luca, ragazzino autistico che ho seguito in terapia, e ne conservo ancora un vivido ricordo. Pochi altri libri o film sanno trasporre le emozioni con questa maestria.
I protagonisti di “Your lie in April” sono Kosei Arima e Kaori Miyazono. Kosei è un pianista o meglio lo era. Bambino prodigio, non suona da circa due anni all’epoca in cui sono ambientati i fatti perchè a seguito della morte della madre (la sua durissima insegnante di pianoforte) dice di non riuscire più a sentire la musica nonostante il suo udito sia perfetto. Sarà banale sottolinearlo ma qui c’è una chiara metafora dell’incapacità di sentire le emozioni e della fatica nel gestirle.
Quando Kosei incontra Kaori, violinista, si fa convincere da lei a riprendere con il pianoforte. Insieme a Kaori, di cui ovviamente si innamora, Kosei ricomincia a suonare, riavvicinandosi alla musica in maniera meno rigida rispetto a quanto trasmessogli dalla madre. Dopo un breve periodo spensierato, però, accade una nuova tragedia, Kaori si ammala e durante una delicata operazione muore.
Kosei sembra impossibilitato a lasciar andare il dolore, che negli anni è diventato quasi un elemento di identificazione per lui. La “riconciliazione” con Kaori avviene tramite una lettera di lei che gli viene consegnata al funerale, in cui Kosei scopre che il suo amore era ricambiato. Eccola, la bugia d’aprile: Kaori aveva tenuto nascosto il suo amore, per paura.
Consiglio la visione di questo anime non solo per l’uso magistrale che viene fatto della musica classica e per le immagini poetiche ma perchè questa storia così ricca di dolore, così strappalacrime se vogliamo, può essere la chiave per entrare in contatto con le proprie emozioni, con il dolore sedimentato dentro di noi.
Un anime intenso, che ben si sposa con gli animi (perdonate il gioco di parole!) tormentati degli adolescenti, specialmente di quelli che si portano dietro traumi dall’infanzia. Ancora una volta, uno strumento perfetto da usare in terapia scovato in angoli in cui mai avremmo pensato di trovarne uno!