La Paura della Scuola
QUANDO I BAMBINI RIFIUTANO AD ANDARE A SCUOLA
Molti genitori si trovano confrontati con il rifiuto scolastico dei loro bambini o figli adolescenti trovandosi in grande difficoltaÌ a capire e superare questo problema che in alcune situazioni raggiunge dimensioni importanti con ripercussioni sul piano sociale, sul futuro professionale, e in generale sullo sviluppo.
MA CHE COSA SIGNIFICA RIFIUTO SCOLASTICO E COSA LO DIFFERENZIA DA UNA NORMALE PAURA?
Il rifiuto scolastico eÌ una condizione emotiva in cui il bambino non riesce a recarsi a scuola o a rimanere tutta la giornata, non eÌ specificatamente un disturbo mentale, ma lâesito di una serie problematiche che riguardano diverse categorie diagnostiche. Le statistiche dicono che 1-5% della popolazione scolastica mostra questo disturbo.
La paura della scuola puoâ manifestarsi in modo normale e fisiologico nei periodi di passaggio, per esempio quando i bambini piccoli vanno a scuola per la prima volta. Il bambino manifesta una normale ansia da separazione, il disagio di lasciare una figura genitoriale rassicurante, la propria casa. Questo tipo di paura spesso scompare pochi giorni dopo che il bambino inizia la scuola o nei primi momenti in cui si deve separare, ma passa spontaneamente. Una paura poâ piuÌ specifica che possiamo chiamare fobia scolastica eÌ quella manifestata da bambini piuÌ grandi basata sulla paura di qualcosa che potrebbe accadere loro a scuola. Potrebbe trattarsi di una paura verso uno specifico compagno, situazione o di un insegnante.
Nel rifiuto scolastico propriamente detto i bambini sono angosciati all’idea di andare a scuola e di lasciare i genitori o la casa. Una situazione di vero e proprio evitamento scolastico si distingue da un generico assenteismo con il consenso o senza il consenso dei genitori. In questo caso il bambino piuâ grandicello si assenta a scuola per andare in giro con gli amici, oppure i genitori sono compiacenti e giustificano le assenze anche se poco motivate.
Tale rifiuto scolastico puoÌ sorgere soprattutto nei momenti di passaggio, tra i 5/6 anni con lâingresso alle elementari o 14/15 con lâinizio delle superiori, momenti che giaÌ di per seÌ richiedono nuove competenze emotive e relazionali con una naturale riequilibrio. Ma non possiamo attribuire solo a questo il manifestarsi di questa difficoltaÌ. Il rifiuto ad andare a scuola eÌ un disturbo dâansia a cui contribuiscono disagi emozionali e interpersonali che vanno indagati caso per caso.
Nel valutare la situazione occorre tenere conto di 3 variabili importanti:
– il temperamento individuale del bambino, la sua storia evolutiva e le criticitaÌ incontrate – il funzionamento familiare (malessere, conflittualitaÌ di coppia, malattia, violenza)
– lâambiente scolastico (pretese/aspettative del corpo scolastico, bullismo,
competizione)
I genitori devono prestare attenzione ai primi segnali di malessere del bambino e non limitarsi a considerarli un capriccio, poicheÌ intervenire repentinamente permette che il comportamento non si cronicizzi.
Tra i comportamenti che a cui si deve prestare attenzione troviamo:
-DIFFICOLTAâ AL MATTINO AD ANDARE A SCUOLA O A RIMANERE PER RAGIONI INCOMPRENSIBILI
-UNâANSIA GENERALIZZATA
-RICHIESTE DI RIMANERE A CASA DI TANTO IN TANTO
-DIFFICOLTAâ DI RIENTRO DOPO LUNGHE VACANZE
-USCIRE SPESSO DALLA CLASSE, ACCUSARE MALESSERI FISICI -NON PARTECIPARE AD ATTIVITAâ FUORI DALLA SCUOLA -DIFFICOLTAâ DEL SONNO
-DIFFICOLTAâ ALIMENTARI
-MANCANZA DI CONCENTRAZIONE
Eâ utile notare che il bambino sta meglio quando eÌ a casa e nei week and, non manifestando desiderio di uscire e sono assenti difficoltaÌ comportamentali come mentire, rubare o altre condotte antisociali.
Quando il bambino manifesta questo problema si deve intervenire tempestivamente sia a casa che a scuola creando un piano di intervento collaborativo, parlando con gli insegnati, creando le condizioni che favoriscano il rientro del bambino.
5 PASSI CHE I GENITORI POSSONO ATTUARE:
1. PARLARE CON IL BAMBINO DELLE SUE PAURE, DI COSA LO PREOCCUPA, COSTRUIRE CON LUI UN PIANO DI FIDUCIA E COLLABORAZIONE EVITANDO DI ARRABBIARSI CON LUI
2. AIUTARE IL BAMBINO DEVE TORNARE A SCUOLA IL PIUâ PRESTO POSSIBILE, MA LENTAMENTE, PER ESEMPIO ARRIVARE AL CANCELLO, ENTRARE QUANDO LA SCUOLA Eâ VUOTA PER INCONTRARE UN INSEGNANTE
3. ENFATIZZARE GLI ASPETTI POSITIVI DELLA SCUOLA
4. COMPIERE LE ROUTINE DEL MATTINO, ALZARSI, PREPARARSI, VESTIRSI. LE ROUTINE IN GENERALE DANNO SICUREZZA
5. A SCUOLA SE NECESSARIO SI PUOâ SEPARARE LENTAMENTE IL GENITORE DAL BAMBINO. PER ESEMPIO FAR SEDERE IL GENITORE IN CLASSE, FUORI DALLA CLASSE IN UNâALTRA STANZA, ALLONTANANDOSI PROGRESSIVAMENTE.
PUOâ LA PSICOTERAPIA EMDR AIUTARE NEI CASI DI RIFIUTO SCOLASTICO?
La terapia EMDR (Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari) puoÌ certamente essere utile per aiutare un bambino che rifiuta di andare a scuola. Se il bambino ha vissuto esperienze stressanti, traumi o difficoltaÌ emotive che stanno influenzando il suo comportamento nei confronti della scuola, la terapia EMDR puoÌ aiutarlo a elaborare e superare tali esperienze.
Attraverso un percorso di terapia EMDR, il bambino potrebbe lavorare per identificare le esperienze passate che stanno influenzando il suo rifiuto di andare a scuola e per affrontare i pensieri e le emozioni correlate a tali esperienze. Il terapeuta puoÌ utilizzare lâ EMDR per aiutare il bambino a rielaborare i ricordi traumatici, ridurre l’ansia legata alla scuola e promuovere un atteggiamento piuÌ positivo verso la scuola.
Per chi volesse approfondire ulteriormente lâargomento potete andare su www.emdr018.com, alla sezione corsi ondemand eÌ disponibile gratuitamente la registrazione del webinar, clicca sul titolo a seguire per saperne di piĂč: âLâevitamento scolastico su base emotiva: quando il bambino non va a scuola.â