Bambine e Adolescenti Asperger
Le bambine e adolescenti con sindrome di Asperger spesso vengono fraintese, poiché hanno delle difficoltà emotive e relazionali che possono passare inosservate fino all’adolescenza e, a volte, anche fino all’età adulta.
La sindrome di Asperger fa parte dello spettro autistico, non è più presente nei manuali diagnostici come categoria a sé stante, ma tuttora le vengono riconosciute da molti caratteristiche proprie: buone competenze verbali al posto di un ritardo di linguaggio nell’infanzia, magari con la tendenza a parlare in modo poco espressivo; la capacità di interagire con gli altri, ma con la difficoltà a comprendere i segnali comunicativi altrui, come l’interesse o la mancanza di interesse dimostrati; l’intelligenza nella norma, a volte anche oltre la norma, a volte particolarmente elevata in alcune aree, con la tendenza a evidenziare i dettagli di ogni argomento. Si parla infatti, considerando lo spettro autistico, di alto funzionamento.
Rudy Simone, autrice Americana con sindrome di Asperger, definisce “Aspergirls” queste bambine e adolescenti, che hanno spesso delle caratteristiche che si distinguono dalla loro controparte maschile e che sfuggono alla diagnosi che si è sempre basata sulle caratteristiche maschili.
L’intelligenza è una risorsa che permette loro di compensare le difficoltà e così spesso si sentono dire: “Non puoi essere autistica perché… sembri normale”.
Ma cosa vuole dire “normale”? La normalità non è assoluta, è definita da un semplice calcolo che riguarda ciò che è più o meno rappresentato nella popolazione e che si avvicina o si allontana da un valore medio.
Le Aspergirls divergono dalla media nel modo in cui percepiscono il mondo: sono neurodivergenti.
Cercano di uniformarsi alle consuetudini delle coetanee, sono molto flessibili in questo, hanno strategie uniche. Una di queste è il camaleontismo sociale. Sono attente osservatrici. Studiano il comportamento degli altri e cercano di imitarlo per raggiungere obiettivi sociali. Si sentono diverse, ma non sanno perché, quindi riproducono aspetti del comportamento altrui per essere accettate, ma alla fine si sentono comunque a disagio.
Gli interessi specifici delle bambine e delle ragazze con Asperger possono non apparire bizzarri perché riguardano libri, arte, musica, animali. È il grado di intensità con cui si manifesta la loro passione e la loro dedizione verso queste attività a differenziarsi dal resto delle coetanee. Se una ragazza legge con voracità, non dà nell’occhio. Ciò che spesso non viene notato è che un’Aspergirl può leggere lo stesso libro per centinaia di volte, perché l’interesse speciale diventa un’ossessione e, di quel libro, e magari anche di tutto quel che c’è intorno a quel libro, arriva a sapere tutto.
Già da bambine, le Aspergirls hanno avidità per le informazioni. Hanno un bisogno impellente di conoscere e di creare, ma prima devono comprendere tutto ciò già è stato detto e scritto.
Molte di loro imparano precocemente e da sole a leggere o a fare i conti, a suonare uno strumento o a dipingere. Questo può farle sembrare più mature, ma a livello emotivo è come se restassero sempre un po’ bambine, conservando l’ ingenuità.
Sono ossessionate da alcuni argomenti e amano le routine perché sono prevedibili, si possono controllare e rassicurano, per cui non possono farne a meno, inoltre amano approfondire e scoprire sempre qualcosa in più.
Le Aspergirls possono essere in grado di condividere emozioni e sentimenti e di avere un linguaggio e una gestualità molto espressivi; possono manifestare le proprie emozioni, come per esempio la gioia, con intensità che appare eccessiva, anche per piccole cose belle. Possono cantare, danzare o saltellare.
Allo stesso modo, quando vanno in stress da eccesso di stimoli, possono scoppiare a piangere o avere esplosioni di rabbia all’improvviso, anche davanti agli altri, per stimoli apparentemente banali. Per esempio, possono avere un’ipersensibilità tattile che le porta a vestirsi con indumenti comodi e poco femminili, perché pizzi e tessuti sintetici come il tulle sono insopportabili sulla loro pelle. Non amano truccarsi, né passare troppo tempo a sistemarsi i capelli, a meno che non sia per adattarsi alle aspettative altrui.
Chi è autistico, inoltre, può sperimentare il fenomeno della sinestesia, cioè collegare più informazioni sensoriali, per esempio “vedere” le parole o “gustare” i colori o “annusare” i suoni. Questo può essere entusiasmante, ma anche sconvolgente, perché produce un sovraccarico di input sensoriali.
Le Aspergirls possono sembrare molto abili nella socializzazione, ma quando sono troppo esposte preferiscono chiudersi nel mutismo o stare per conto proprio, perché le relazioni sono difficili da gestire, bisogna capire le intenzioni altrui, il contatto fisico può dar fastidio e gli altri possono aspettarsi da loro qualcosa che non comprendono.
Le Aspergirls possono avere una grande immaginazione e creatività, nonostante possa sembrare che non sia assolutamente così. Anche quando si isolano, il loro mondo interiore nasconde mille sfaccettature.
L’estrema dedizione che dimostrano testimonia l’incredibile capacità di focalizzare l’attenzione che le Aspergirls hanno e questo è un bene prezioso. Tuttavia, quando sono immerse nel loro mondo, possono avere difficoltà a riconoscere se sia il momento di prendersi una pausa o di svolgere altre attività quotidiane. È come essere in un’altra dimensione, si tratta di un iperfocus attentivo.
Per molte di loro, l’acquisizione di informazioni e gli interessi speciali possono rappresentare un modo per allontanarsi da stimoli eccessivi che divengono insopportabili.
Le Aspergirls spesso non apprezzano la scuola: i ritmi possono essere troppo veloci nelle aree su cui amerebbero soffermarsi o troppo lenti nelle aree per cui non hanno interesse. Possono annoiarsi.
Inoltre, la scuola le espone al grande gruppo sociale dei coetanei, che è caotico, confusionario, richiestivo, imprevedibile.
A scuola, molte bambine e ragazze Asperger vorrebbero solo poter apprendere.
Le bambine possono avere molti amici anche fino alla prima adolescenza, alcune di loro riescono ad essere perfino delle leader, poi può avvenire che, dall’oggi al domani, tutte le loro caratteristiche neurodivergenti diventino un ostacolo tra loro e i coetanei.
Aumentano le incomprensioni, anche il senso dell’umorismo è diverso.
Molte di loro raccontano che a scuola sono state vittime di bullismo per questo, per cui sono state derise, maltrattate o isolate.
I genitori osservano le caratteristiche neurodivergenti nelle loro bambine, a volte le segnalano, magari notano qualcosa di particolare nel loro modo di essere che non riescono a spiegare a parole, ma nel tempo si informano e diventano esperti, soprattutto quando arriva la diagnosi. È importante che acquisiscano conoscenze in merito, perché sono i primi a mediare tra le figlie e le persone che non conoscono l’autismo ad alto funzionamento e la sindrome di Asperger.
Inizialmente la diagnosi è difficile da digerire, ma in un secondo momento i genitori possono divenire le persone con cui le bambine e le ragazze con Sindrome di Asperger riescono a sentirsi veramente se stesse.
È importante che i genitori aiutino le figlie a comprendere la loro neurodivergenza, per poterla gestire e, quando necessario, è importante poter chiedere aiuto a un professionista specializzato per potenziare le competenze comunicative e sociali e per migliorare le capacità di regolazione emotiva delle loro figlie.
Bibliografia:
Grandin, T. (2006) Pensare in immagini. E altre testimonianze della mia vita di autistica. Trento: Edizioni Erickson.
Simone, R. (2016) Aspergirls. Valorizzare le donne con Sindrome di Asperger e condizioni dello Spettro Autistico Lieve. Roma: Armando Editore.