ZAFF E JULIAN: DUE BIMBI, DUE ALBI ILLUSTRATI PER PARLARE DI IDENTITA’ DI GENERE
Prendo spunto da un recente webinar “Essere Genitori di Bambini/e ed Adolescenti LGBTQ+: Breve Vademecum su Come Orientarsi” (che potete approfondire cliccando qui) del dott. Francesco Ciuti e della dott.ssa Giulia di Fini, che introduce all’argomento LGBTQ+ per presentarvi due albi illustrati che trattano nello specifico di Identità di Genere. Eh sì, perchè non esiste argomento che debba rimanere un tabù per i bambini e con gli albi illustrati si può indagare davvero qualsiasi tema, decodificando il mondo degli adulti e rendendolo accessibile.
Gli albi di cui vi parlerò oggi sono:
● NEI PANNI DI ZAFF, Manuela Salvi, Fatatrac, 2005
● JULIAN È UNA SIRENA, Jessica Love, Franco Cosimo Panini Editore, 2022
La prima cosa che vi salterà all’occhio è la differenza in termini di tempo passato dalla pubblicazione. Se il secondo è molto recente, il primo circola in librerie e biblioteche già dal 2005 che, ve lo ricordo, è stato 19 anni fa. Eppure sembra che di identità di genere si parli solo dall’altro ieri…! E allora vediamo come due albi così apparentemente distanti tra loro trattano questo tema.
Tanto per cominciare devo dirvi che le principesse non hanno il pisello. No, non mi sono bevuta il cervello! Questo è l’incipit di “Nei panni di Zaff”, un albo illustrato dalla storia semplice e dalle illustrazioni tipiche dei libri per la prima infanzia che, tuttavia, è perfetto dai tre anni fino a tutta la scuola primaria. È infatti alla primaria che emerge con prepotenza il tema delle “cose da femmina” e delle “cose da maschio”, della contrapposizione tra blu e rosa, tra mostri e principesse, tra camion e piccoli servizi da tè in porcellana.
Zaff vuole essere una principessa ma tutti lo prendono in giro: un bambino con il pisello non può certo essere una principessa! Ma ecco che a sorpresa irrompono nella storia due personaggi pescati direttamente dai classici della letteratura per l’infanzia: la principessa sul pisello e la Fata Turchina. Mentre la prima legittima sé stessa e Zaff ad essere chi gli pare (in questo caso, la principessa COL pisello!), la seconda lancia un incantesimo sugli altri bambini che finalmente imparano a pensare solo a sé. Il nocciolo della storia è riassunto in una sola, splendida frase: “scoprirono il segreto di vivere per sempre felici e contenti: essere ciò che sentivano di essere, senza vergognarsene MAI”.
E così ci colleghiamo a “Julian è una sirena”, albo illustrato in cui il protagonista teme proprio che la sua nonna, Abuela, si vergogni di lui e del suo sentirsi, appunto, una sirena. Adoro questo albo principalmente per due motivi:
1) la presenza di Abuela: spesso nei bambini e adolescenti appartenenti alla comunità LGBTQIA+ (sì, l’identità di genere è già molto chiara nell’infanzia!) c’è la paura del rifiuto da parte dei nonni, ancor più che da parte dei genitori, per una questione generazionale. Si pensa erroneamente che “i vecchi” non possano capire e invece in questo albo è proprio Abuela, la nonna, ad accompagnare Julian alla scoperta di sé
2) la penuria di parole: questo albo illustrato è infatti quasi un silent book, cioè un albo ricchissimo di immagini ma povero di parole. Povero non significa che le parole siano di poco conto, attenzione, significa semplicemente che a giocare il ruolo da protagonista, qui, sono le illustrazioni. Nell’albo ci sono diverse pagine prive di parole in cui chi legge può (non DEVE ma PUÒ) inserire le parole che preferisce, che sente più sue.
Questi due albi, così diversi tra loro, sottolineano l’importanza dell’autodeterminazione dei bambini, maschi o femmine che siano. Certo è che più spesso sono i maschi a pagare pegno quando si interessano ad attività considerate femminili mentre si storce meno il naso quando una bambina gioca con gli attrezzi da falegname.
Julian e Zaff liberano i bambini da questo peso, urlando a gran voce VADO BENE COME SONO, POSSO ESSERE CHI VOGLIO E CHI SENTO DI ESSERE.